mercoledì 29 febbraio 2012

Intervista ai microfoni di Radio Onda D'Urto

Oggi, mercoledì 29 febbraio 2012, è andata in onda una nostra intervista durante Navdanya (http://navdanya.radiondadurto.org), trasmissione in onda su Radio Onda D'Urto (www.radiondadurto.org).

E' possibile ascoltarla seguendo questo link:
http://navdanya.radiondadurto.org/files/2012/02/Nav-Serena-macello-di-Manerbio.mp3

lunedì 27 febbraio 2012

Manerbio (BS) e Barcon (TV): due ecomostri sporchi di sangue

Apprendiamo che a Barcon in provincia di Treviso si sta verificando un problema analogo a quello di Manerbio, ovvero si intende costruire il più grande macello per bovini d’Europa. Ad appena 200 chilometri di distanza l’uno dall’altro, si rischia di realizzare due ecomostri che uccideranno migliaia di esseri viventi e divoreranno ettari di terreno in nome del profitto.
Per il profitto si uccide, per il profitto si tortura, per il profitto si inquina, per il profitto si riduce in schiavitù, per il profitto l’essere umano dimostra ancora una volta di essere un avido sfruttatore.
Non vogliamo avere la presunzione di poter parlare della delicata vicenda di Barcon ma intendiamo sottolineare ancora una volta quanto gli animali non umani siano considerati gli ultimi degli ultimi. Che siano bovini, vacche da latte, galline ovaiole, tacchini, polli, suini, la sofferenza è la stessa, le urla di dolore sono le stesse, il sangue che scorre nelle vene è lo stesso, le lacrime sono le stesse: cambia la specie di appartenenza ma il dolore, la sofferenza, l’angoscia, la noia, l’apatia che provano questi individui è la medesima.
Dagli allevamenti ai macelli uno sterminio sistematico e legalizzato.

Anche dal punto di vista della salute dell'ambiente e della qualità della vita per i cittadini della zona non ci sono notizie confortanti: si prevede che il traffico sia in entrata che in uscita aumenterà notevolmente, a causa dei 150 camion che ogni giorno trasporteranno gli animali verso l’impianto. Proviamo anche a pensare a cosa significhi in termini di qualità dell’aria che respiriamo e di vivibilità avere un numero tale di camion che costantemente invaderanno le strade ogni giorno.

Così come punteremo i nostri riflettori su Manerbio, terremo alta l’attenzione su ciò che sta accadendo in provincia di Treviso. Ripetiamo che il nostro impegno non si ferma alle soglie del cantiere del mega macello, ma vuole essere presente ovunque si parli di sfruttamento animale e del territorio.

Per la liberazione animale.
Coordinamento Contro il Mega Macello

Manerbio: "No al mega macello di suini"

Articolo comparso su un quotidiano di Brescia e Provincia in data 21 Febbraio 2012.

venerdì 24 febbraio 2012

Presentazione del ‘Coordinamento’ e della campagna contro la catena di smontaggio ‘Hamburger Pini'

Domenica 26 febbraio saremo al centro sociale ’28 Maggio’ a Rovato (Bs) per presentare  la campagna contro la catena di smontaggio ‘Hamburger Pini’, ovvero contro il progetto che vedrà la realizzazione di un mega macello a Manerbio in provincia di Brescia e che raggiungerà il triste primato di macello più grande d’Europa.
Quello che più colpisce sono i numeri: 12.000 maiali macellati al giorno, oltre 40.000 la settimana. Giorno e notte si ucciderà e si produrrà senza sosta. Una catena di smontaggio continua. In altre parole un moderno campo di sterminio dove degli esseri viventi arriveranno stipati in enormi camion, dopo interminabili ore di viaggio, obbligati a scendere dal mezzo di trasporto e spinti verso l’interno dell’edificio, dove troveranno la morte. Come un centro commerciale ha al suo interno decine di negozi, il macello Pini sarà suddiviso in diversi settori, dal macello alla lavorazione delle carni, dal confezionamento alla distribuzione: nell’arco di 12 ore un essere vivente, senziente, individuo unico che ha sviluppato un proprio carattere e una propria sensibilità, sarà ucciso e trasformato in merce.

Dalle ore 19 ci sarà un buffet Vegan benefit organizzato dalle volontarie e dai volontari del rifugio Porcikomodi (info: www.porcikomodi.org). Il santuario attualmente ospita conigli, galli, tacchini, capre, pecore, anatre, piccioni, galline, animali salvati dal macello a cui è stata data la possibilità di vivere liberi senza subire alcun tipo di abuso o maltrattamento.

DOMENICA 26 FEBBRAIO
DALLE ORE 19
BUFFET VEGAN BENEFIT PER IL RIFUGIO 'PORCIKOMODI' E
PRESENTAZIONE DEL 'COORDINAMENTO CONTRO IL MEGA MACELLO'
PRESSO IL C.S.28 MAGGIO A ROVATO (BS)

Per la liberazione animale!
Coordinamento Contro il Mega Macello

Facciamo sentire alla Provincia il nostro dissenso!

Nelle ultime settimane sono state inviate diverse mail di protesta, destinate non solo alla Provincia ma anche al sindaco di Manerbio. Ricordiamo che il primo cittadino di Manerbio si è schierato pubblicamente dalla parte della famiglia Pini, quindi la nostra pressione dovrà essere rivolta anche al Comune, ai vari assessori e consiglieri favorevoli alla realizzazione di tale impianto.
Attualmente il progetto è al vaglio della Provincia di Brescia, che dovrà pronunciarsi con parere positivo o negativo: gli interessi in gioco sono tanti così come la pressione di alcune forze politiche che spingono per l’approvazione dell’impianto.
Ognuno di noi nel quotidiano può fare la differenza e anche con un piccolo gesto possiamo decidere di osteggiare coloro che traggono profitto sulla vita, sulla pelle e sul sangue degli animali.
Anticipiamo che questa sarà una lotta che partirà dal basso senza strumentalizzazioni da parte di partiti e di associazioni.
Siamo ancora in tempo per bloccare la catena di smontaggio ‘Hamburger Pini’!
Facciamoci sentire!
Coordinamento Contro il Mega Macello


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LETTERA TIPO
Spett.le Provincia di Brescia,
esprimo il mio dissenso in merito alla realizzazione del mega macello che dovrebbe sorgere a Manerbio nei pressi del casello autostradale.
Oltre ad essere un’opera che va ad incidere pesantemente sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini della zona, la catena di smontaggio ‘Hamburger Pini’ massacrerebbe oltre 40.000 individui la settimana, esseri senzienti (nella fattispecie suini) purtroppo considerati mera risorsa da sfruttare.
Ogni animale ha una propria identità e non deve essere ridotto a merce e privato della propria vita in nome di un’industria alimentare insanguinata, non indispensabile al sostentamento, oltre che enormemente dispendiosa per quanto riguarda la salute del nostro pianeta: mi riferisco all’utilizzo smisurato della produzione cerealicola destinata al foraggio quando potrebbe sfamare intere popolazioni; così come all’enorme spreco di risorse idriche necessarie per la produzione e la lavorazione della carne.
Concedere l’autorizzazione vorrebbe dire essere di fatto complici del massacro di migliaia di esseri viventi innocenti, nati con la sfortuna di appartenere ad una specie diversa dalla nostra e ritenuta ‘da carne’, nonché complici dell’ennesima devastazione del territorio in cui viviamo.
Cordiali saluti
(Nome)

BLOCCO EMAIL:
rgareri@provincia.brescia.it, mbuono@provincia.brescia.it, segreteria.agricoltura@provincia.brescia.it, scarretta@provincia.brescia.it, marco.rossi@provincia.brescia.it, mpasini@provincia.brescia.it, dpironi@provincia.brescia.it, dcorsetti@provincia.brescia.it, vicepresidenza@provincia.brescia.it, presidenzaconsiglio@provincia.brescia.it, ssilvestri@provincia.brescia.it, datrevisan@provincia.brescia.it, segreteria.generale@provincia.brescia.it, dcorsetti@provincia.brescia.it, brescia@arpalombardia.it, distrvet.leno@aslbrescia.it

domenica 19 febbraio 2012

Nasce il 'Coordinamento Contro il Mega Macello' di Manerbio (BS)

LA CATENA DI SMONTAGGIO ‘HAMBURGER PINI’

L’azienda ‘Bresaole Pini’, fondata nel 1982 con sede a Grosotto in provincia di Sondrio, è uno dei maggiori produttori italiani di carne. Nel 1994 realizzano, nelle vicinanze di Budapest, uno dei macelli più “moderni” del centro Europa, dove ogni settimana vengono uccisi 21.000 suini, per un totale di circa 1.100.000 ogni anno. Non solo in Ungheria, ma anche in Polonia il gruppo valtellinese Bresaole Pini espande la propria presenza costruendo tra il 2010 e il 2011 un altro stabilimento, il più grande della nazione, con una capacità iniziale di macellazione pari a 6.000 maiali al giorno.
Ed è proprio quest’ultimo impianto che viene preso come esempio per la progettazione del mega macello che sorgerà a Manerbio in provincia di Brescia e che raggiungerà il triste primato di macello più grande d’Europa.

Quello che più colpisce sono i numeri: 12.000 maiali macellati al giorno, oltre 40.000 la settimana. Giorno e notte si ucciderà e si produrrà senza sosta. Una catena di smontaggio continua. In altre parole un moderno campo di sterminio dove degli esseri viventi arriveranno stipati in enormi camion, dopo interminabili ore di viaggio, obbligati a scendere dal mezzo di trasporto e spinti verso l’interno dell’edificio, dove troveranno la morte. Come un centro commerciale ha al suo interno decine di negozi, il macello Pini sarà suddiviso in diversi settori, dal macello alla lavorazione delle carni, dal confezionamento alla distribuzione: nell’arco di 12 ore un essere vivente, senziente, individuo unico che ha sviluppato un proprio carattere e una propria sensibilità, sarà ucciso e trasformato in merce.

Crediamo che ogni essere vivente, animale umano o non-umano, si equivalga e debba avere la possibilità di vivere la propria esistenza senza far fronte ad alcun tipo di privazione, di prigionia, senza subire alcun tipo di sfruttamento, di tortura, di maltrattamento, di abuso.
Il macello Pini a Manerbio diventerà uno dei tanti simboli che avrà come obiettivo la liberazione animale e la lotta allo specismo. Sicuramente il primo passo per salvare delle vite è scegliere uno stile di vita vegan, il che significa non consumare, né acquistare prodotti che derivino dallo sfruttamento animale (uova, carne, latte, pellicce, pelletteria, lana,...).

Esprimiamo la nostra solidarietà ai comitati ambientalisti che si stanno mobilitando contro questa assurda costruzione, soprattutto perché sono in gioco tantissimi fattori: dallo stupro costante del territorio, allo spreco di risorse preziose come l’acqua. E’ altresì doveroso precisare da parte nostra che anche se anche questi luoghi di tortura, allevamenti o mattatoi, fossero ad impatto zero, il nostro impegno sarebbe il medesimo. Intendiamo quindi ostacolare coloro che intendono fare soldi sporchi e facili, senza etica e senza alcuno scrupolo.

Non vogliamo gabbie più larghe. Non vogliamo gabbie più grandi.
Vogliamo vedere le gabbie vuote, affinché nessun essere vivente sia più rinchiuso.
Per la liberazione animale.

Coordinamento Contro il Mega Macello